Six String Nation

 

Il Canada è una grande nazione. Forse troppo grande. Quasi dieci milioni di Km quadrati, con una popolazione vicina a 34 milioni di unità. La differenza di fuso orario tre costa orientale e occidentale è di 4 ore e mezza. In più, per definizione, è uno stato bilingue. I canadesi imparano a scuola inglese e francese, ma nove provincie su quattordici sono completamente anglofone, mentre vengono riconosciute ben undici lingue ufficiali, con nove idiomi di origine aborigena. Non è difficile immaginare che, in una simile babele di lingue e culture, ancor più esasperata dall’altissimo numero di immigrati (che costituiscono il 17% della popolazione), il sentimento di unità, di identità nazionale non sia poi così radicato nei canadesi. Non avranno il tasso di criminalità dei cugini americani, con tutti gli annessi, ma quanto ad attaccamento alla bandiera…


Jowi Taylor, famoso speaker radiofonico della CBC, scrittore, produttore, conduttore televisivo, che con la sua trasmissione Global Village ha vinto una serie impressionante di premi, si è fatto carico del problema e ha cercato di dare una risposta. A modo suo. L’incontro con George Rizsanyi, liutaio di origini sovietiche, ha fatto il resto. Rizsanyi, che ha costruito chitarre per Keith Richards, Sting, Peter Gabriel, James Taylor, Rick Fines e persino per Donald Sutterland, è molto noto in patria per l’ottima qualità dei suoi strumenti, in particolare per le acustiche. I due hanno dato vita alla fondazione Six String Nation che ha come scopo dichiarato quello di avvicinare le diverse etnie e le diverse culture, attraverso il linguaggio universale della musica. Ogni anno organizzano un tour che attraversa la nazione, proponendo artisti di diversa estrazione e provenienza. Il simbolo di questo progetto è la Six String Nation Guitar, realizzata da Rizsanyi, di volta in volta viene utilizzata da musicisti differenti.

Questo strumento unico raccoglie in sé 64 pezzi, letteralmente, di storia canadese, provenienti da tutti gli angoli del paese. Un progetto ambizioso e originale, che ha impiegato quasi undici anni per essere portato a termine. Sul sito dell’associazione (www.sixstringnation.com ovviamente) è presentato, con una bella animazione, tutto il dettaglio dei componenti utilizzati per la chitarra. Ci si può divertire a passare il cursore su ogni parte dello strumento e leggere i piccoli aneddoti che vi si celano dietro. La tavola, ad esempio, proviene da un Abete Sitka Albino di Haida - Gwaii, chiamato Golden Spruce. Un albero con 300 anni di storia, con un diametro del tronco prossimo ai 40 metri, abbattuto da un folle che ci si è schiantato contro in auto, volutamente. Fasce e fondo, invece, arrivano dalle scorte di legname del St. Boniface Museum di Winnipeg, lo stesso edificio dove Luois Riel e la sorella sono andati a scuola. E ancora, il pin al V tasto è un fossile del cretaceo, a forma di teschio di bufalo, dono della Tribù del Sangue della First Nation. La descrizione dettagliata di tutto lo strumento è volumetto di quasi 50 pagine, una miniera inesauribile di spunti e curiosità.


La Six String Nation Guitar è stata presentata ufficialmente durante il Canada Day, il primo settembre 2006, al Parlament Hill con una strepitosa esecuzione di ‘The Longest Road’ di Stephen Fearing. Da allora lo strumento è passato di mano in mano, per essere suonato da Colin James, Bruce Cockburn, Andy Kim, James Keelaghan, Ron Sexmith, Bob Snider, Oscar Lopez, Mae Moore, Bill Bourne, Sandy Scofield, Mighty Popo, Amos Garrett, Madagascar Slim, Feist, Kevin Breit, Jean-Francois Breau, Aselin Debison, Michel Pagliaro, Kyle Riabko, Matty Powell, Hawksley Workman, Don Freed, Justin Rutledge, the Wailin' Jennies, Arianne Moffat e tanti altri. Sul loro sito è possibile ascoltare diversi estratti sonori e la chitarra, tra l’altro, sembra suonare davvero niente male.

Non sarebbe una cattiva idea se qualcuno, anche qui da noi, raccogliesse la sfida. Materiali pregiati e buoni liutai non mancano di sicuro…



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