SOJING NO BODY

 




Quando un chitarrista elettrico si avvicina pericolosamente a superare la soglia di sopportazione di vicini, familiari o amici ha sempre un’alternativa possibile: attacca le cuffie. Magari con in mezzo, al posto dell’ampli, uno dei tanti emulatori di amplificazione – hardware o software – attualmente in commercio. Non sarà proprio la stessa cosa, ma almeno si può suonare anche fino a tardi. Chi suona l’acustica le cuffie le può anche mettere, se ci tiene, ma il problema non si sposta di molto. Le chitarre ‘silent’, cioè prive di cassa acustica di risonanza e dotate solo di amplificazione interna, con la possibilità di collegare direttamente un paio di auricolari, sono state negli ultimi anni un’ottima soluzione al problema. E la salvezza di molti matrimoni. Non se ne trovano molti modelli in commercio, per la verità i prezzi non sono altissimi, ma fanno riflettere almeno un attimo di fronte a quello che sarà il reale utilizzo dello strumento. La Sojing No Body in prova costa più o meno come un pedalino… e non di quelli di boutique. Anzi, costa meno di moltissimi effetti sul mercato dell’usato. E, fosse solo per questo, un’occhiata merita darcela.


Descrizione


Il nome sulla paletta chiarisce al di la di ogni ragionevole dubbio la provenienza dello strumento. Molto di più non si riesce a scoprire sulla produzione, anche nell’era di Internet, per evidenti barriere linguistiche. L’assenza di tavola, fasce e fondo renderà questo paragrafo molto stringato. Al corpo centrale, in un blocco unico con il manico di dimensioni piuttosto generose, si attaccano due ali che, grosso modo, si rifanno all’ingombro di una OM. Molto sul grosso, nel senso che le dimensioni del ‘corpo’ sono leggermente sovradimensionate. La doppia spalla mancante, con spigoli vivi, conferisce alla chitarra un look abbastanza particolare, che può anche piacere. Certo non passa inosservato. Le due ‘ali’ si possono smontare, non agevolmente come su altri modelli di silent su cui sono studiati a innesto - o sono ripiegabili - ma alla bisogna con un cacciavite a stella e un paio di minuti di buona volontà si risolve il problema. Magari per ridurre gli ingombri prima di partire per le ferie. Nel compiere questa operazione si estrae dal corpo una parte, quella dell’incastro, non verniciata: tutto multistrato, inutile farsi illusioni. Anche una veloce ricognizione all’interno del vano elettronica, per altro assemblata con discreta cura, toglie qualsiasi speranza di trovare essenze nobili. I controlli sono molto essenziali: un volume, un tono, un’uscita jack per l’amplificatore, una mini jack destinata alle cuffie.

Nel complesso la Sojing è assemblata dignitosamente, anche se non è difficile trovare piccole magagne un po’ ovunque. Le plastiche sono tagliate con l’accetta, altro che al laser, la verniciatura nei punti più profondi un po’ latita, il capotasto è montato leggermente fuori asse, la tastiera è colorata in maniera piuttosto grossolana, meccaniche più economiche si potevano ottenere solo sostituendole con un chiodo.


Come suona


Visto che ci sono in dotazione anche le cuffie, non resta che attaccarle e provarla. E proprio queste, prive di marchio e con controllo di volume sul cavo, sono la prima bella sorpresa: ben realizzate e di buona qualità. Certo, se si hanno in casa delle Sennheiser HD meglio usare quelle, ma fanno il loro lavoro in maniera egregia, anche testate su un impianto hi-fi dignitoso. Una volta collegate allo strumento, anzitutto colpisce l’assoluta mancanza di ronzii o rumori indesiderati, e non è poco. Ma la sorpresa maggiore è il suono della chitarra, davvero notevole. Anzi, diciamo pure sorprendente, viste le premesse. Sembra proprio di avere tra le mani una acustica, magari di livello non eccelso, ma il feeling è quello. La gamma sonora espressa è completa e ben definita, senza eccessi ma senza buchi di frequenza. L’intonazione dello strumento è buona, la riserva di volume quasi eccessiva, l’azione del controllo di tono molto efficace. Il manico molto sostanzioso magari non piacerà a tutti, ma nel complesso si fa suonare con piacere, da subito, senza problemi. Se si ha l’abitudine di appoggiare il mignolo della destra sul battipenna, all’inizio si avvertirà un certo ‘senso di vuoto’, ma è superabile. Nel complesso la cinesina centra in pieno il bersaglio, rivelandosi ideale per sessioni di studio notturno o in altre fasce ‘protette’, comoda da suonare sia da seduti - perfettamente bilanciata - o in piedi - grazie ai due strap lock già montati. Collegata ad un amplificatore di qualità, nell’insieme conferma le buone sensazioni avute in cuffia. Non diventerà mai la chitarra principale di un fingerpicker o di un cantautore, ma può essere un rincalzo di comodo in molte situazioni, anche da lasciare in macchina ‘che non si sa mai’.


Conclusioni

Nonostante il primo impatto porti a sottovalutarla, la Sojing fa il suo lavoro in maniera egregia. Non bisogna scordare il prezzo dello strumento, che non arriva a 90 Euro. A queste cifre viene voglia di provare a vedere che effetto fa la silent più a cuor leggero. Anche se poi la si prenderà in mano non così spesso come speravamo, magari solo durante le ferie, l’impegno non è di quelli che ti rovina il sonno. Così come è difficile avere gli incubi per essersela dimenticata nel bagagliaio o a casa di un amico.


Sojing No Body

Tipo: chitarra acustica silent

Origine: Cina

Distributore: Croson s.r.l. Via dei Caduti, 36 - 27014 Corteolona (PV)
Tel. +39 0382 720.350 Fax +39 0382 720.366

Prezzo: Euro 88,75 Iva compresa

Fasce e fondo: no

Top: multistrato

Battipenna: no

Binding: no

Manico: mutistrato

Tastiera: no

Ponte: ebano (?)

Amplificazione: della casa

Cutaway: doppio

Meccaniche: non marchiate

Larghezza al capotasto: 44 mm

Scala: 650 mm

Tasti: 20

Colore: Natural

Note: con cuffie in dotazione


Commenti