K. YAIRI WY1
Bob Weir Design
Yairi è un marchio storico della liuteria giapponese, sul mercato internazionale da più di mezzo secolo. Le varie vicissitudini familiari e la riservatezza tipica del popolo del Sol Levante non hanno certo aiutato noi europei a seguirne l’evoluzione negli anni. La confusione, poi, tra Sada e Sadao Yairi, uno il fondatore del marchio, l’altro il nipote, che firmavano entrambe gli strumenti con la stessa iniziale ha peggiorato le cose. Inoltre, a bottega hanno lavorato anche Hiroshi, figlio di Sada (o di Sadao a secondo della fonte consultata, si fa spesso confusione) producendo strumenti marchiati H. Yairi e Yairi & Son, fino ad arrivare all’attuale produzione in mano a Kuzao, nipote (o figlio secondo altre voci) di Sada. Sadao, inteso come il nipote, ha cercato di trasferire negli anni ’80 la sua produzione in Cina, con risultati non molto felici e, al momento, si è ritirato dagli affari. Sada, invece, dopo un tentativo di collaborazione con George Lowden, sempre negli anni ’80, ha ceduto il suo marchio alla Alvarez che lo ha utilizzato per caratterizzare la produzione di fascia alta.
In mezzo a questa Dinasty con gli occhi a mandorla, Kuzao ha ripreso saldamente in mano le redini dell’azienda di famiglia, per rilanciare un brand che da sempre, nonostante la gran confusione, è sinonimo di chitarre di ottima qualità. La produzione attuale della K. Yairi è focalizzata su ridotti quantitativi di strumenti, realizzati da un piccolo team di liutai, sia pure con ampio ausilio di macchinari vari, in cui ogni strumento è seguito in tutte le fasi di realizzazione da una sola persona, con il controllo di qualità finale di Mr. Kuzao in persona.
Descrizione
La WY1 ricevuta in prova è una OM a spalla mancate, con sistema di amplificazione on board, realizzata in collaborazione con Bob Weir dei Greateful Dead. E come biglietto da visita non è male, promettendo una spiccata vocazione dello strumento per il palco. Ma andiamo per ordine: la tavola è in cedro massello di ottima qualità, molto chiaro, che fa un bel contrasto con il palissandro di fasce e fondo. Queste sono in laminato, dettaglio che su una chitarra con blasone di liuteria e in fascia di prezzo non proprio ‘cheap’ può far storcere il naso a molti. Visto che stiamo parlando di quasi 2.000 Euro, difficile pensare che si sia trattato solo di una scelta di carattere economico. Soprattutto perché, già a metà anni ’80, il lavoro di Kazuo sui laminati faceva gridare al miracolo, facendolo preferire a molti rispetto a quello con essenze nobili. Più probabile quindi che si tratti di una precisa cifra stilistica, in funzione anche della progettazione di uno strumento evidentemente destinato al live e, quindi, alla ricerca di una maggiore resistenza al feedback. Il ponte è un’altra particolarità della casa, realizzato in palissandro – come la tastiera - in due parti distinte, viene definito a ‘castello ribassato’. Permette di avere un angolo di incidenza della corda sulla tavola molto accentuato senza dover inclinare molto il manico rispetto alla cassa, aumentando quindi la pressione della corda sul ponticello con una migliore trasmissione delle vibrazioni. Inoltre il ponte è a sellette singole montate su un traversino, garantendo allo stesso modo una compensazione ottimale dell’intonazione per ciascuna nota, quanto una pressione uniforme sul ponte e, soprattutto, sul piezo sottostante. Nell’insieme la chitarra è sobria e elegante, senza troppi fronzoli, ma impreziosita da piccoli intarsi in abalone – buca, XII tasto e paletta – e dal binding sulla cassa.
Come suona
La WY1 è uno strumento con cui è facile prendere subito confidenza. E’ bilanciata, leggera, con il manico sottile e un set up delle corde non proprio da competizione, ma suonabile di primo acchito. E suonare suona, di brutto. Cantini rotondi, medi definiti, bassi frizzanti e profondi, non manca niente. Ottima la risposta dinamica, con una piacevole punta di riverbero naturale. Come ogni OM che si rispetti è versatile e adatta a fare un po’ di tutto, rispondendo con facilità sia se suonata con le dita quanto con il plettro. Il nut è strettino, 42 mm, quindi forse i fingerstyler duri e puri troveranno il manico un po’ ‘affollato’, ma a parte pochi casi di mani realmente oversize, con un po’ di pratica il problema si può superare. Anche perché ne vale davvero la pena, proprio con le dita la WY1 da il suo meglio, risultando estremamente adattabile a diversi generi musicali. Le fasce in laminato? Ecchisene.... La suonabilità su tutto il manico, come pure l’intonazione, è perfetta. Non ci sono buchi di frequenza e arrivando sulle note alte la spalla mancante si fa apprezzare. Visto che è amplificata, non resta che collegarla a un buon sistema di amplificazione per chitarra acustica. Il piezo sottosella è pilotato da un preamplificatore, posizionato sulla fascia superiore, di dimensione abbastanza generose. La tendenza generale attuale, ormai, è di far sparire questi ‘citofoni’ dallo strumento, spostandoli magari in un controllo esterno. Ma visto che c’è, vediamo cosa offre l’Alvarez System 600T MK II: equalizzatore a tre bande con controllo fine delle medie, master volume, notch filter, fase, + 20 Db e volumi separati per il piezo e per l’AUX. Quest’ultimo è riferito alla possibilità di upgrade del sistema che consente di montare un microfono a condensatore, opzionale, che viene integrato nel sistema, non presente sul modello ricevuto in prova. Il progetto, sia pure marchiato Alvarez, viene dai laboratori della Crate che, nel campo dell’amplificazione, è evidente quanto sanno il fatto loro. Fermo restando che la chitarra ha la sua importanza, il piezo meno ‘piezo’ che mi sia mai capitato di sentire. La resa è ottimale, trasparente e molto vicina all’originale. Peccato che senza l’extra del microfonino aggiuntivo si perdano tutte le percussioni sulla cassa. La resistenza al feedback, come previsto, è notevole ma non infinita. Per il resto c’è sempre il notch filter, che lavora in maniera egregia.
Conclusioni
Avendo avuto la possibilità di fare un confronto diretto tra WY1 e una FY 65 degli anni ’80 – master grade con la tavola firmata dal liutaio - è stato interessante notare, e apprezzare, come Kuzao sia riuscito a mantenere ai massimi livelli la sua produzione attraverso gli anni, migliorando anche il livello delle finiture, sia pure con una piacevole continuità di stile. La distribuzione, curata dalla francese BBT, garantisce una buona reperibilità di questi strumenti anche da noi, fermo restando il tipo di lavorazione quasi artigianale, con i limiti che ne conseguono in termini di esemplari disponibili. Se vi capita l’occasione, è una chitarra da provare.
K. Yairi WY1
Tipo: chitarra acustica
Origine: Giappone
Distributore: BBT Distribution sarl BP 20, 84160, CUCURON
Tel. +33 (0)6 11 58 53 49 Fax +33 (0)4 90 77 16 12 www.yairi-france.com
Prezzo: Euro 1.995 street price
Fasce e fondo: Palissandro laminato
Top: Cedro massello
Battipenna: trasparente
Binding: herringbone
Manico: mogano
Tastiera: palissandro
Ponte: palissandro
Amplificazione: Alvarez System 600 T MKII
Cutaway: sì
Meccaniche: Gotoh marchiate anche Yairi
Larghezza al capotasto: 42 mm
Scala: 650 mm
Tasti: 20
Colore: Natural
Note: Custodia Hiscox a parte Euro 180
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