Le ‘cuginette’ canadesi

 



Due acustiche molto simili per scelte costruttive e alto livello qualitativo. Facciamo un confronto diretto per scoprire carattere e peculiarità di ciascuna. Senza dimenticare che sono realizzate dalla stessa casa, ma progettate per segmenti di mercato differenti.


Robert Godin si occupa di chitarre da più di quarant’anni. Ha creato a La Patrie, un piccolo paesino del Quebec, una vera e propria ‘città della chitarra’, in cui più della metà dei residenti, a vario titolo, sono occupati nella costruzione di strumenti. La sua Lasido, che è diventata di fatto un gruppo industriale a livello mondiale, produce e commercializza diversi brand – Godin, Seagull, Art & Liutherie, Simon & Patrick, Norman, La Patrie e Richmond, oltre alla Tric Case - che, pur condividendo un ottimo standard qualitativo di base, hanno caratteriste peculiari che le collocano con precisione sul mercato, senza eccessive sovrapposizioni anche all’interno della stessa fascia di prezzo. Proprio come nel caso delle due ‘cugine’ messe a disposizione per la prova: ad un prezzo di listino di novecento euro – o poco più nel caso della Maritime - abbiamo due chitarre interessanti, per molti versi simili ma con un carattere tutto da scoprire.

Seagull, da sempre, è il marchio con cui il ‘geniaccio’ canadese ha sperimentato nuove soluzioni tecniche e di design. Il profilo del gabbiano in volo del logo e la forma originale della paletta sono, ormai, un marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile. Grazie anche all’apprezzamento e alla collaborazione con endorser del livello di Peppino D’Agostino e James Blunt. Simon & Patrick si colloca esattamente agli antipodi, con forme e scelte costruttive estremamente legate alla tradizione. La headstock di chiara ispirazione Martin è una sorta di dichiarazione d’intenti in questo senso. Entrambe le chitarre, però, hanno in comune diverse soluzioni costruttive di alto livello, che ormai sono uno standard in casa Godin. Anzitutto la tavola armonica è testata con un sistema ad alta pressione messo a punto dagli ingegneri canadesi che garantisce a vita lo strumento per cedimenti strutturali. In questa fascia di prezzo non è cosa comune. Le catenature interne sono realizzate in Adirondack. Ponticello e capotasto sono in TusQ, una fibra sintetica che dovrebbe replicare la risposta in frequenza dell’avorio. Senza entrare nel dettaglio, sicuramente meglio della plastica solitamente utilizzata in questi casi. Il trussrod, cui si accede dalla buca, è del tipo a doppia azione – sempre più diffuso – semplice da regolare ed estremamente efficace. Con un centinaio di euro in più, poi, è possibile avere una custodia Tric - in propilene espanso – leggerissima che, oltre a proteggere lo strumento dagli urti come quelle tradizionali, garantisce anche una notevole resistenza agli sbalzi termici.


La Seagull Maritime SWS è una mini jumbo, poi neanche così ‘mini’ viste le dimensioni non proprio lillipuziane del corpo, con innesto del manico al quattordicesimo tasto. La cassa ha rotondità molto pronunciate ed eleganti. Interamente realizzata con legni masselli, ha la tavola armonica in abete, fasce e fondo in mogano. Entrambe le essenze hanno marezzature molto pronunciate e di ottimo impatto estetico. Il piano, in particolare, ha degli accenni di ‘graffio d’orso’ davvero pregevoli. Le giunzioni sono ornate da un binding crema e nero realizzato alla perfezione. Lo stesso motivo viene ripreso dalla rosetta alla buca, con l’aggiunta di un motivo a ‘lisca di pesce’, riportato anche nella parte posteriore, a giunzione delle due parti del fondo. Scala corta, nut ampio (46 mm), il manico in mogano ha la tastiera in palissandro, in match con il ponte. Anche in questo caso il legno è figurato e molto gradevole. I segnatasti, classici dot in perloid, sono presenti solo fino al dodicesimo tasto. La paletta, cui abbiamo già accennato, ha quella forma particolare che di solito si ama o si odia senza mezze misure, con la stessa bordatura della cassa. Le meccaniche cromate, molto piccole, sono di produzione interna e di ottima qualità. La realizzazione dello strumento è assolutamente impeccabile, senza sbavature di sorta, con incastri netti e precisi, anche per le incatenature all’interno della cassa. Il bilanciamento dei pesi è perfetto: con le gambe accavallate la chitarra praticamente sta su da sola, senza bisogno delle mani. Il manico, come d’abitudine per le Seagull, è sottilissimo con sezione a D appena pronunciata. Assieme alle dimensioni generose della tastiera e alla scala da 24,84”, è una vera autostrada, comodissimo, anche con le corde non proprio disegnate sulla tastiera. Come era facile aspettarsi dalle dimensioni, la chitarra ha molto volume e molta dinamica. La risposta al tocco è precisa e ricca di sfumature. La sonorità è articolata e complessa, ricca di overtone e armoniche. Il sustain, nonostante la famosa ‘palettina’, è buono e arricchito da una punta di riverbero naturale. Bassi corposi, cantini rotondi, nessun buco sulle medie, come forse era lecito aspettarsi, che al contrario sono ben definite. Le sonorità della Maritime stanno a metà tra una OM e una (mini) Jumbo, donandole quindi un carattere particolarmente versatile. Con il plettro risponde bene, ma anche con le dita da soddisfazione. Il buon compromesso tra nut largo e non eccessiva spaziatura delle corde al ponte, poi, la rende praticamente perfetta per una tecnica mista molto efficace.


Anche per la S&P Woodland Folk – OM a spalla mancante - sono utilizzati esclusivamente legni masselli. La tavola è in cedro, scuro e con fibre molto compatte, con fasce e fondo in ciliegio. Come per la Maritime, la scelta è caduta su tagli molto figurati e di forte impatto. Le giunzioni sono ornate, sulla cassa, con una fascia marrone a cui corrisponde un filetto crema sul piano armonico. La rosetta alla buca è impreziosita da un motivo geometrico. Il manico, in acero argentato, ha la stessa scala della cugina, identica tastiera in palissandro in accordo con il ponte. Il capotasto però è leggermente più piccolo, un paio di mm in meno, il profilo a C leggermente più corposo. La paletta riprende il binding sottile della tavola e nello stesso colore sono realizzati logo e brand della casa. Che, giusto per curiosità, è un omaggio ai due figli di Mr. Godin. Le meccaniche cromate, senza marchio di produzione interna, hanno dimensioni generose e funzionalità ottimale. Sulla chitarra è montato un sistema di amplificazione BBand A3T, con accordatore incorporato, il cui pannello di controllo è posizionato sulla fascia superiore. La presa del jack è nascosta nel pin reggi cinghia con, poco distante, il vano di accesso per la batteria di alimentazione. Scelta curiosa, e non molto condivisibile, quella di aprire l’ennesima finestra sulla fascia. Anche in questo caso la costruzione è realizzata ad arte, priva di qualsiasi imprecisione. Una volta imbracciata la chitarra si avverte un leggero sbilanciamento verso la paletta. Niente di tremendo, tanto la mani, comunque, bisognerà usarle. Se possibile, in questo caso il set up di fabbrica è ancora migliore di quello della Seagull, e le dimensioni più ‘convenzionali’ del manico rendono semplicissimo il primo approccio con lo strumento. Come era facile prevedere, il cedro della cassa rende molto secco e immediato l’attacco, oltre a garantire buona proiezione e buon volume. Certo non si arriva ai livelli della mini jumbo, ma non ci sono problemi a farsi sentire. Il fronte sonoro è equilibrato e croccante. La gamma sonora espressa è completa e ben definita, senza buchi e senza eccessi in nessun punto. Si avverte una precisa e netta separazione tra le note, con la fondamentale in bella evidenza. Una chitarra ideale, quindi, per il fingerstyle, sia per forma che per vocazione. Non che il plettro debba per forza rimanere nel taschino, ma meglio non esagerare. Anche perché, visto che in questo caso manca il battipenna, c’è da stare attenti al cedro che si segna solo a guardarlo, malgrado la finitura semi lucida. L’amplificazione montata di serie è di buon livello, l’A3T è un trasduttore sotto sella di qualità, una certezza in questo campo. Una volta collegata all’amplificatore – o all’impianto – la chitarra viene ripresa in maniera fedele e rispettosa della timbrica originale, con la possibilità di interventi anche piuttosto radicali grazie all’equalizzazione on board.


Due ottimi strumenti, in buona sostanza, con un eccellente rapporto qualità prezzo. Le due ‘cuginette’ canadesi, pur condvidendo molte soluzioni tecniche e di design, risultano chitarre dal carattere definito e, in un certo senso, complementari. Fare una scelta sarebbe davvero difficile. Magari, sotto tortura, si potrebbe leggermente propendere per la Seagull, in virtù di una maggiore versatilità, ma siamo nel campo di gusti strettamente personali. Come sempre, l’invito è di provarli, questi strumenti, con le orecchie bene aperte e senza preconcetti.



SEAGULL MARITIME SWS MINI JUMBO HG SG032433

Prezzo di listino 985 Euro

Interamente made in Canada con legni masselli

Tavola in Abete

Fasce e Fondo in Mogano

Manico in Mogano

Scala corta, nut largo


SIMON & PATRICK WOODLAND FOLK A3T SP032600

Prezzo di listino 900 Euro

Interamente made in Canada con legni masselli

Tavola in Cedro

Fasce e Fondo in Ciliegio

Manico in Acero argentato

Scala corta, nut standard

Amplificazione BBand A3T


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