La sede di Schertler è in Svizzera, anche se di fatto Mendrisio è solo una manciata di Km oltre il confine italiano. Ma di stampo elvetico, però, è sicuramente lo standard produttivo di questa piccola azienda, che occupa non più di una dozzina di persone, nel campo dei sistemi di amplificazione. Chris Thile (mandolino), Emmylou Harris (chitarra), Chick Corea (pianoforte), Ray Charles (pianoforte), John Jorgenson (chitarra), Beppe Gambetta (chitarra), Lulo Reinhardt (chitarra), Ravi Shankar (sitar), Vincenzo Zitello (arpa), Dr. Art Davis (contrabbasso) e Charlie Haden (contrabbasso) sono una piccola parte degli artisti che hanno deciso di affidare a questo marchio l’amplificazione dei propri strumenti.
Dalla metà degli anni ’80 Schertler è sinonimo di rilevatori di alta qualita, senza compromessi, realizzati con cura e progettati in maniera assolutamente autonoma e originale. Il grosso della produzione è sicuramente focalizzato sul settore dedicato alla chitarra acustica, ma alcuni prodotti come l’A Dyn e lo stesso David hanno una vocazione decisamente più generale e apprezzata per impieghi più ampi. Non sono pochi i pianisti e i contrabbassisti che utilizzano questi due prodotti.
Il materiale ricevuto per la prova può dare una panoramica abbastanza completa del tipo di lavoro che fanno da Schertler: il LYDiA è un trasduttore a contatto per chitarra, l’A Dyn invece è una pastiglia a microfono indicata per qualsiasi tipo di strumento, il David – nella sua nuova versione Deluxe – piace molto a… tutti! Ma andiamo nel dettaglio.
LYDiA
E’ un il cavallo di battaglia della casa svizzera, frutto di quasi dieci anni di sperimentazione e ricerca. Si tratta di un rilevatore sotto sella per chitarra acustica che viene proposto in diverse versioni: la Volume Set che prevede un unico potenziometro per volume, l’EQ con due controlli di tono aggiuntivi e l’OB, con una placca di controlli da montare on board sulla chitarra. I primi due vengono installati a scomparsa nella buca dello strumento, mentre l’ultimo necessita di uno scasso sulla fascia superiore. Esiste anche il Dual che è montato di serie sulle chitarre, sia classiche che acustiche, che produce Schertler. Ma questa è un’altra storia su cui contiamo di tornare più avanti. La differenziazione del prodotto è molto indicativa dell’attenzione al segmento cui si rivolge: ci sono musicisti per cui far ‘toccare’ lo strumento dal liutaio per montare l’amplificazione è un vero e proprio trauma e spesso preferiscono contenere al minimo questo tipo di interventi. Altri, al contrario, alla ricerca di un sistema preciso e affidabile sul palco, non hanno problemi a operare modifiche anche piuttosto drastiche pur di avere i vari controlli a portata di mano.
Quale che sia il modello scelto, il cuore del sistema è sempre lo stesso: il rilevatore che va montato sotto la sella del ponte. Si tratta di una sottile lamina di metallo che contiene un microfono a condensatore ultra lineare con diaframma solido. La tecnologia proprietaria a ‘camera d’aria’ garantisce una resa molto naturale ed estremamente dinamica. Le due versioni con controlli sono pilotate da un pre amplificatore in Classe A e quella on board, in particolare, permette controlli piuttosto radicali sul suono in uscita. Alla prova pratica, effettivamente, il LYDiA mantiene le sue promesse: è estremamente rispettoso delle caratteristiche dello strumento, consentendo una resa con dinamica impressionante. Tra i migliori sistemi di questo tipo attualmente in circolazione, si trova in commercio a rispettivamente a 266 Euro il Vol Set, 307 Euro l’EQ e 318 Euro l’OB. Il Dual costa 550 Euro.
A DYN SET
In questo caso siamo invece in presenza della punta di diamante di Schertler, che presenta questo sistema come il suo miglior microfono a contatto in catalogo. Si tratta di una pastiglietta microfonica da montare sullo strumento con una pasta adesiva, molto simile al pongo. Parliamo di ‘strumento’ in senso lato perché la vocazione del Dyn è assolutamente generalista. Sul manuale di istruzione che lo accompagna sono fornite una serie di indicazioni di massima per l’installazione su una vastissima gamma di fonti, dal mandolino al pianoforte, passando per l’arpa fino alle congas. Bisogna fare attenzione in merito, perché al variare del punto di contatto corrispondono differenze anche significative nella resa. Pur non disponendo di tutti gli strumenti citati, per quelli su cui abbiamo potuto mettere le mani le prove hanno confermato la bontà delle indicazioni fornite. Praticamente sempre quelle della casa sono risultate le migliori.
Il sistema arriva in una pratica, piccola valigetta che contiene, oltre al microfono, il materiale per l’installazione e il pre dedicato con i suoi supporti. La pastiglia è collegata direttamente al cavo che termina con una presa XLR. Questa può andare direttamente al banco del mixer oppure al suo pre dedicato. In entrambe i casi c’è bisogno di una alimentazione phantom da 48 V. Se non si è in possesso di apparecchiature ‘esoteriche’ tipo Neve o similari, meglio utilizzare il suo A-Pre, che garantisce la resa ottimale. Una volta sistemata la capsula – e attivata l’alimentazione – si può intervenire sui controlli del sistema che sono abbastanza essenziali, ma assolutamente efficaci. Oltre all’inversione di fase, che può sempre servire per problemi di feedback, sono presenti due interruttori a scorrimento a tre posizioni, uno per controllo del guadagno (0 dB, -8 dB e + 15 dB) da settare in funzione dell’emissione dello strumento, l’altro con tre tagli di frequenza pre impostati a seconda del range che andiamo a coprire.
Con l’A Dyn la resa è davvero impressionante. Si tratta di un rilevatore di livello assoluto, con ben pochi termini di paragone sul mercato. La resa di qualsiasi tipo di strumento è lineare, dinamica e assolutamente fedele alla fonte. Non stupisce affatto vederlo utilizzato in situazioni ‘estreme’ ma assolutamente hi-fi, come la ripresa di una intera orchestra sinfonica. Certo, la qualità di questo livello si paga. Il set completo costa 1.683 Euro, per il solo pick up ne ‘bastano’ 1.260. Ma li vale tutti.
DAVID DELUXE
C’era molta attesa per l’uscita della serie Deluxe degli amplificatori Schertler. David e Unico, nel corso degli anni, hanno conquistato una fetta di appassionati molto consistente, soprattutto tra i chitarristi, ma non solo. Difficile immaginare come si potesse migliorare quello che, di fatto, era già uno degli standard di riferimento nel settore. Ma ci son riusciti.
La cosa interessante è che ogni singolo stadio del progetto è stato realizzato ex novo e in maniera originale, ridisegnando tutta la circuitazione senza l’utilizzo di integrati. Persino l’uscita per le cuffie ha un pre dedicato di nuova concezione. Il nuovo David ha 150 Watt di potenza su due canali indipendenti, con preamplificatori in classe A. Il tutto è contenuto in uno scatolotto di bachelite, di dimensioni piuttosto modeste (31 x 37 x 27 cm) ma dal peso non indifferente di più di 12 Kg. I controlli sono posizionati sul pannello superiore, in tre file distinte e ordinate. Partendo dall’alto troviamo controlli di Master Volume, Master Riverbero, volume per l’uscita in cuffia e colume Aux, oltre alle prese per Line Out, Aux Out, Insert, e DI Out. Sempre sul Master è presente uno switch per il taglio delle basse.
I due canali, uno per lo strumento e uno per il microfono, hanno entrambe controllo di Gain, Volume, Riverbero, Bassi, Medio/Bassi, Medio/Acuti, Acuti. Sul primo è possibile attivare un’alimetazione phantom di 10 V ideale per tutti i sistemi prodotti dalla casa. Sul secondo è presente la classica 48V necessaria per i microfoni a diaframma.
La resa, con la chitarra ma non solo, è entusiasmante. Rispetto alla vecchia serie il suono acquista una tridimesionalità, una profondità inaspettata. Le possibilità di intervento dei controlli sono davvero impressionanti, coprono un range di frequenze molto, molto ampio. Non stupisce l’utilizzo che ne fanno strumentisti di ogni genere. Il riverbero a molle, già apprezzato sulla vecchia serie, è uno dei migliori in circolazione. Di nuovo: costicchia – 1.608 Euro – ma ne vale davvero la pena.
www.schertler.com
meglio un acus
RispondiElimina