TEYE La chitarra dello sciamano

 


TEYE LLAMA


Teye è davvero un personaggio. Nato in Olanda, cresciuto a pane e heavy metal, a un certo punto ha mollato tutto e si è trasferito in Spagna per studiare flamenco. Con ottimi risultati. Non pago, dopo 25 anni di intensa attività concertistica, è volato in America per dedicarsi a tempo pieno alla costruzione di chitarre. Attività mai abbandonata dopo aver costruito il primo strumento, all’età di 16 anni, in compagnia del padre. Devoto seguace di Tony Zemaitis, da cui ha acquistato un paio di strumenti che sono stati la sua vera bibbia per molto molto tempo, negli ultimi anni ha sviluppatto e messo in commercio una linea di strumenti quanto mai interessante, caratterizzata anche da un look decisamente originale.

Attualmente la sua produzione si articola su tre serie di chitarre - T, S e A - in altrettante fasce di prezzo a scalare, con caratteristiche di design ed elettroniche che rimangono comuni o quanto meno simili. Dato nel mezzo ‘stat virtus’, abbiamo deciso di provare una Llama Serie S che, tra parentesi, è di una bellezza imbarazzante.

Si tratta di una solid body in mogano, con manico incollato al corpo e il top in acero fiammato, ‘incastonato’ sul top. Legni solidi, assolutamente di ottima qualità, del resto basta vedere la marezzatura del piano per apprezzarne il livello. La forma del corpo è di chiara ispirazione Les Paul, anche se profilo e linea sono molto assottigliati. Il peso risulta quindi più contenuto rispetto alla Gibson, ma si tratta pur sempre di un bel blocco di mogano da tenersi appeso al collo. Tutto l’hardware è in accaio, comprese le manopole dei potenziometri, abbellito da intarsi bruniti.


Il manico, con 24 tasti jumbo ben posati e intonati, ha un profilo a C piuttosto cicciotto – anche qui la fonte di ispirazione è sempre la stessa – ed è bordato con un binding bianco che richiama quello che contorna la tavola armonica. I segnatasti sono i classici dot a pallino, tranne per il XII tasto arricchito da un intarsio a fiore stilizzato. La paletta, dal design assolutamente originale, è bianca/argentata con un elaborato ornamento grafico che integra il logo del produttore. Le meccaniche Grover, ovviamente in acciaio, sono del tipo a parallelepide sovrapposto e si adattano perfettamente all’impatto estetico complessivo dello strumento. Sul retro del corpo una grossa placca in metallo satinato copre completamente il vano elettronica, l’accesso ai pick up e al selettore dei magneti. Nel complesso la realizzazione dello strumento è impeccabile, senza imprecisioni di sorta. Incastri netti e precisi, estrema pulizia negli scassi e dettagli curati in maniera maniale. I tre pick up, di produzione e concezione originale, sono pilotati dal sistema Mood Knob che è un brevetto esclusivo di Teye. Per scoraggiare i possibili emuli, il circuito è racchiuso in una scatola nera sigillata, lontano da occhi indiscreti. In buona sostanza: il selettore dei PU permette le classiche 5 posizioni standard con una variante su quella centrale che, invece di attivare il magnete corrispondente, accoppia ponte e manico; i due controlli del volume agiscono, in maniera congrua alla posizione selezionata, anche da attenuatori del segnale simulando fino a 7 la risposta di un mini humbuker; i controlli del tono, allo stesso modo, agiscono sui medi per dare la risposta simile allo split del magnete, anche se in realtà questo non avviene. Tutto questo è gestito da un sistema passivo che non necessita di alcun tipo di alimentazione.

Imbracciata senza essere collegata all’amplificatore, oltre a risultare leggermente sbilanciata verso la paletta – ma è quasi inevitabile nei modelli a 24 tasti - la chitarra risulta subito estremamente risuonante e reattiva al tocco, con una bella voce anche unplugged. Una volta inserito il jack ci vuole qualche minuto per prendere confidenza con gli optional di bordo. Ma non molto di più, alla fine tutto risulta estremamente semplice e immediato. Poi non resta che suonare, con gusto, perché la Llama si va apprezzare immediatamente. La casa dichiara la possibilità di dieci suoni diversi, in realtà sembrano anche di più, senza trascurare poi la valenza di un buon amplificatore per una chitarra di questo livello. Comunque i suoni ci sono tutti, e utilizzabili in maniera efficace. Non priva di carattere, risulta piacevolmente versatile e adatta a moltissimi generi differenti. Certo, per cose ‘estreme’ l’output dei pick up non è altissimo, ma non è necessariamente un difetto. Il manico è scorrevole e comodo e da questo punto di vista limiti non ce ne sono. Il look è particolare, anche abbastanza impegnativo se non ti chiami Carlos Santana, ma ne vale la pena. Certo costicchia, 5.250 Euro non sono pochi, soprattutto considerato che si tratta della fascia intermedia del produttore. Ma se si vuole provare qualcosa che si avvicina parecchio all’idea della chitarra definitiva, è da tener presente.

Teye è importato in Italia da Daniele Cabibbe, Milano, Tel. e Fax 02.4814508 – sassopazzo@alice.it – www.danielecabibbe.com

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