Ci sono persone che hanno una passione travolgente per quello che fanno. E hanno un modo altrettanto travolgente di comunicarla. Ecco, Stefano Bersan, l'ideatore dei pick up Ministeve, è una di quelle persone. Con un entusiasmo sconfinato per il suo lavoro e la capacità di trasmetterlo. Ci ha messo in contatto un comune amico a cui sono solito dare retta quando mi segnala prodotti interessanti perché è uno che ne capisce (Paolo Giordano, che ha deciso anche di metterci la faccia nei video dimostrativi) e dopo qualche chiacchiera al telefono mi ha spedito da provare due campioni della sua creatura, il magnetico Ministeve. Ammetto che una punta di scetticismo c'era sul fatto che i legno che ricopre i rilevatori andasse effettivamente ad influenzare la resa sonora finale, ma ho cercato ti tenere aperti orecchie e cervello. In fondo si tratta di magnetici per chitarra acustica, di norma rilevatori poco trasparenti come concezione di base, almeno nella maggior parte dei casi.
In prova sono arrivati il modello in Noce, sulla carta il più trasparente, e quello in Mogano, il più caldo. Completa l'offerta quello in acero, il più brillante, che al momento non era disponibile.
Quello in Noce è finito su una Martin 000, chitarra di solito utilizzata per queste prove, la possiedo da parecchi anni, è uno strumento che conosco bene e che non riserva sorprese, l'altro su una Lakewood tutta in Mogano, per coerenza mi sembrava che ci stesse bene. Il Montaggio, come era lecito aspettarsi, è stato semplicissimo e molto veloce: una volta posizionato il PU in posizione è sufficiente serrare (ma non troppo) le viti di fissaggio e il gioco è fatto: entrambe i rilevatori sono arrivati con un unico end pin – che per altro contiene anche il pre amplificatore, decisamente miniaturizzato - con la possibilità di esservi connessi uno alla volta. Semplice e molto efficace come sistema per il test.
Alla prova pratica il risultato è stato davvero impressionante. Non capita spesso quando si testano rilevatori per chitarra acustica di tornare all'amplificatore per controllare di aver effettivamente alzato il volume. Entrambe i PU si sono dimostrati estremamente trasparenti, rispettosi delle caratteristiche dello strumento e ricchi di dinamica. La possibilità di modificare l'altezza dei singoli poli con la classica chiave brugola è un dettaglio da non trascurare. Di solito serve e bilanciare il volume delle singole corde tra loro, in particolare il SI che 'spara', ma in questo caso (io ho provato su invito esplicito di Stefano) permette di metter veramente a fuoco il tono reale della chitarra, vale davvero la pena di perderci un po' di tempo e fare un po' di esperimenti. Il livello di uscita dei pick up è più che sufficiente a pilotare qualsiasi tipo di sistema di amplificazione e l'assenza di controlli non si rimpiange affatto vista la qualità del segnale.
Inoltre è innegabile che una certa differenza tra i due PU ci sia, in termini di chiarezza del suono. Come Stefano mi ha spiegato, il legno è una componente fondamentale del suo progetto (su cui vige un brevetto d'invenzione) operando come un 'filtro' sulle frequenze che vengono rilevate .Il PU "legge" anche la tavola assieme alle corde, questa caratteristica può essere usata da chi sfrutta lo strumento anche per la parte percussiva
C'è la possibilità di collegare il PU ad un qualsiasi pre-amp on board, al posto del piezoelettrico ( previa modifica al pre-amp che Stefano esegue personalmente)
E' in produzione anche il PU per mandolino americano
A breve entrerà in produzione il PU anche per quello napoletano, cosi come un nuovo modello per le gipsy con buca a "D"
Lo slim e anche il PU per basso ecc. sono visibili nel sito www.ministeve.it
MiniSteve è presente in pressoché tutte le fiere del settore, dove potrete acquistarlo corredato dal suo end-pin pre al prezzo fiera di 270 Euro
Personalmente ho apprezzato molto l'accoppiata Martin e Noce, al punto che l'ho smontato con parecchio dispiacere alla fine del test, non che il 'combo' tutto mogano avesse problemi anzi...
Davvero un ottimo prodotto, una vera eccellenza italiana di cui andare fieri!
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