ZOOM A3 e AC2

 




Già qualche tempo fa – correva l'anno di grazia 2013 - avevamo segnalato con piacere l'interessante evoluzione di Zoom nel segmento dedicato alla chitarra acustica, con prodotti estremamente azzeccati per costruzione, progettazione e prezzo. L'unico appunto che si poteva fare alla casa giapponese, in effetti, era una certa tendenza a 'strafare', mettendo troppi feature in scatolotti di dimensioni molto contenute, con il risultato di essere poco immediati da utilizzare. E' evidente che i progettisti con gli occhi a mandorla, oltre ad avere il cervello fino, hanno anche le orecchie aguzze e sono capaci di cogliere i feedback di un mercato in continua evoluzione. Perché la nuova serie AC appena lanciata sembra proprio aver recepito la necessità di prodotti più 'veloci' da utilizzare, soprattutto dal vivo, e focalizzati sulla qualità del suono.



l'AC-2, che sulla carta sembra molto interessante. Il design originale del pedale è molto accattivante, con la scelta di tinte legno naturali che indicano di primo impatto la destinazione finale. La 'dotazione di bordo' è essenziale e funzionale, ma non si può certo definire ridotta. Il pedale ha due
switch a pressione: a sinistra si attiva l'accordatore cromatico – che si trova nella parte immediatamente superiore - mettendo in mute lo strumento; a destra è disponibile un boost con incremento del volume, dosabile a piacere con apposito potenziomentro, fino a 9 dB di guadagno. La sezione dei controlli comprende, oltre a volume generale e la regolazione del boost già citata, una sezione di equalizzazione classica Bassi, Medi e Alti, la possibilità di selezionare la fonte in ingresso (piezo, magnetico o disattivato) e il controllo del riverbero, dosabile solo in quantità. Vicino alla sezione dell'accordatore c'è un piccolo tasto a pressione per l'anti feedback automatico. Nella parte superiore, infine, troviamo un selettore rotativo a 16 posizioni che è il vero cuore del pedale. Sono disponibili 16 modelli di chitarra: ma attenzione: non si tratta di 'modelli' digitali, ma semplicemente di tagli di equalizzazione studiati per focalizzare e rivitalizzare il suono sulla base degli strumenti indicati. Niente DSP in questo caso, niente 'immagini' digitali, solo il suono dello strumento trattato nella maniera adeguata.

Completano la dotazione del pedale ingresso e uscite stereo, posizionati sui lati, e tasto di accensione (sì! finalmente non si rischia più di 'fumarsi' le batterie solo per aver dimenticato uno spinotto inserito), l'attacco per l'alimentatore fornito di serie e l'uscita XLR bilanciata che può essere selezionata pre o post equalizzazione.



Alla prova pratica lo Zoom AC-2 si è dimostrato molto convincente. E' estremamente facile ottenere un suono naturale e di ottimo livello in poche, semplici mosse, sia che si utilizzi un ampli che in diretta sull'impianto. La sezione dei controlli sarà anche spartana, ma risulta decisamente efficace, il riverbero è di buona qualità e assolutamente credibile, il
booster ha la sua bella utilità. Personalmente sono partito selezionando come modello di chitarra una OM, coerentemente con lo strumento che stavo utilizzando per la prova, ottenendo subito un risultato di livello, con i controlli quasi flat. Ma non vogliamo giocarci un po'? Ci mancherebbe! Ho scoperto che il modello Dread mi dava una spinta decisamente maggiore e una definizione migliore e devo ammettere che sono rimasto abbastanza sorpreso dall'ottimo risultato che ho raggiunto in pochissimi secondi. Questo non vuol dire che la Dread sia la soluzione migliore, cambiando chitarra il suono cambia radicalmente in base allo strumento, quindi senza appiattimenti di sorta, e si può sperimentare a piacere. Anche l'Upright bass ha il suo perché, oltre che con il contrabbasso ha dato ottimi risultati anche con chitarra baritono e, soprattutto, una chitarra basso.

Lo Zoom AC-2 è un ottimo prodotto, figlio di un'evoluzione intelligente e di una buona progettazione di base. Ideale per chitarre senza controlli on board e magari con segnale passivo, risolve davvero tutti i problemi.




Negli anni ’80 l’uscita dei primi multieffetto della Zoom ha rappresentato, per molti, una risposta ad accorate preghiere: economici, compatti, di buona qualità (per l’epoca) davano la possibilità di spingersi a sperimentare oltre ogni speranza per il chitarrista medio, quello senza grosse risorse da investire ma con tanta voglia di ‘spippolare’. Negli seguenti la casa giapponese non ha mai abbandonato questa filosofia, diventando di fatto un riferimento imprescindibile per un certo segmento di mercato. Negli ultimi tempi, comunque, la Zoom ha probabilmente completato un ulteriore step di implementazione sui suoi progetti, portando i prodotti a un livello superiore. La generazione 3, in particolare, è stata molto apprezzata dai ‘colleghi’ chitarra-elettrica-muniti per cui l’uscita di un processore, della stessa serie, per acustica non ci poteva certo lasciare indifferenti.


La cosa più curiosa, e importante, da rimarcare sull’A3 è che, contrariamente agli ammennicoli per l’elettrica, su cui simulazioni ed emulazioni varie sono sempre state il punto di forza principale, in questo caso sono completamente assenti nell’elaborazione del segnale. Il processore non utilizza il DSP interno, ma lavora esclusivamente su tagli di equalizzazione, accuratamente studiati per riprodurre le sonorità volute. Quindi niente digitale – almeno per quello che riguarda le ‘immagini’ sonore, perché ovviamente, la sezione effettistica è tutto fuorché analogica – e niente suoni ‘finti’, ma esclusivamente una attenta manipolazione del segnale in ingresso. Che, giocoforza, ha la sua importanza. Racchiuso in un elegante scatolotto di metallo dalla forma piuttosto familiare (va be’, praticamente identico agli Aura della Fishman) l’A3 ha un aspetto piuttosto solido e comunica una buona sensazione di affidabilità. Come sempre, per i prodotti della Zoom, la dotazione di funzionalità e opzioni è enorme, fare una veloce carrellata non è semplice. Anzi, quasi improbabile, a meno di non ricopiare quasi parola per parola il manuale di istruzioni. Meglio, in questa sede, concentrarsi sulle peculiarità più interessanti. Anzitutto la dotazione di Input/Output è estremamente completa: in ingresso è possibile selezionare il tipo di rilevatore utilizzato, in modo da avere l’impedenza adeguata per il segnale. E’ presente anche un ingresso per il microfono, per cui si può attivare l’alimentazione phantom. In uscita si può utilizzare il segnale mono, stereo o bilanciato con presa XLR. Il pedale si attiva con il grosso switch centrale, che funge anche da accensione per l’accordatore, se premuto più a lungo, e per il tap tempo se si utilizza l’effetto adeguato. Ai cui lati se ne trovano altri due interruttori attivano l’anti feedback e il booster, entrambi regolabili e personalizzabili a piacere.

Il ‘cuore’ dell’A3, però, è il selettore a rotazione posizionato nella parte superiore che permette di scegliere tra 16 tipi dello shape da cui cominciare a ‘rimodellare’ il proprio suono. L’uso dell’aggettivo non è casuale, in quanto, come già sottolineato, non si fa riferimento a ‘modelli’ digitali, ma una elaborazione reale del segnale. Che è possibile affinare ulteriormente selezionando, nella sezione effetti, un modello di riferimento tra i 28 disponibili. L’effettistica a disposizione, poi, è effettivamente sterminata con 40 tra pedali e rack – questi ovviamente tutti simulati – tra cui poter scegliere. Unico limite: se ne possono usare solo due per volta per ognuno dei 20 preset definibili dall’utente. La modalità operativa è piuttosto semplice e intuitiva, una volta entrati nella logica che ogni tasto, pulsante o lucetta ha diverse funzionalità, contestualmente al menù che si sta utilizzando.

Come accennato prima, il segnale che si da in pasto all’A3 ha la sua importanza: difficilmente una chitarra scadente suonerà come una D28. In compenso, però, i suoni che si possono ottenere sono naturali, dinamici e rispettosi delle caratteristiche dello strumento. Di base rimane comunque un prodotto da ‘spippolatori’: se siete alla ricerca del Suono – quello unico, con la maiuscola - forse non fa per voi. Se siete in caccia di suoni diversi, interessanti, amate sperimentare anche in maniera piuttosto estrema, ecco, qui c’è pane per i vostri denti. In particolare, chi arriva dall’elettrica e, per mentalità e abitudine, ha un certo approccio alla definizione del suono, troverà il prodotto ideale per ottenere con facilità sonorità interessanti e subito utilizzabili, anche in contesti molto diversi tra loro.





SCHEDA TECNICA A3


Pedale Preamp/Effetti per chitarra acustica

Processore Effetti ZFX-IV DSP a 32bit in virgola mobile

Interfaccia dotata di LCD, interruttori a pedale, manopole in stile analogico e indicatori LED

Preset di rimodellamento per 16 tipi di body e 28 modelli di chitarre acustiche

40 effetti utilizzabili in qualsiasi combinazione

2 Effetti e un modello di chitarra acustica contemporaneamente

Preamp per chitarra acustica con opzioni di mixaggio Mic e Pickup, EQ-3 Bande, Balance e design a basso rumore

Footswitch Anti-feedback che filtra fino a 3 intervalli di frequenza contemporaneamente

Footswitch Clean Boost per 12dB di amplificazione supplementare

Crea e memorizzare fino a 20 Patch originali

Accordatore cromatico automatico integrato

Funzione Tap tempo

Funzionalità Direct Box con uscita XLR bilanciata

Interruttore circuito di terra per eliminare i disturbi

Ingresso Pickup con switch compensazione (Flat, Magnetic, Piezo)

Combinazione input XLR-1/4" Mic/Line con alimentazione Phantom

Uscita iack 1/4" Cuffie/Stereo

Alimentazione tramite alimentatore AD-16 (venduto separatamente) e via bus USB

Dimensioni: 160 x 108 x H55mm

Peso: 0,680kg


SCHEDA TECNICA AC2


Caratteristiche:

16 Modelli di chitarre sorgenti:

  • Round shoulder (simile a Gibson serie J)

  • Square shoulder (Gibson Hummingbird e simili)

  • Jumbo (Gibson SJ)

  • Parlor (Gibson L e simili)

  • Single cutaway (Taylor e simili)

  • Resonator (Dobro e National)

  • Upright bass (contrabbasso, basso acustico)

  • Mold (Ovation e altre con cassa in materiale sintetico)

  • Dreadnought (Martin serie D)

  • Orchestra (Martin OM)

  • Triple 0 (Martin 000)

  • Double 0 (Martin 00)

  • YMH (Yamaha LL e simili)

  • Silent (strumenti senza una vera cassa risuonante)

  • 12 strings (12 corde)

  • Nylon strings (classica e corde di nylon in generale)

Ingresso jack da 1/4"

Uscita bilanciata XLR

2 Uscite jack da 1/4" per connessione mono/stereo con ampli, cuffie, scheda audio

Riverbero

Preamp ad alta qualità

Ingresso per pickup piezo/magnetici

Gain e sensibilità di ingresso e uscita regolabile tramite manopola del volume singolo

Controllo anti-feedback

Boost per 9dB di guadagno aggiuntivi

Accordatore cromatico con LED luminosi

Connessione USB per aggiornamento firmware

Doppia uscita jack per amplificatore o PA

3 Possibilità di alimentazione: 2 Batterie AA, USB, alimentatore AD-16 incluso


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