ARIA AGPN-003N

 


Una chitarra all’iper? Mah… in fondo, perché no. Confesso che fino a qualche anno fa la cosa mi avrebbe fatto abbastanza inorridire, ma si sa, con l’età si smussano tanti angoli. E si impara a vedere le cose da angolazioni diverse. Comunque, girare per le corsie del mio solito supermercato e sbattere contro una chitarra ha immediatamente attratto la mia attenzione (e fornito una scusa per un attimo di requie, ma questo è un altro discorso). Presa in mano, non sembrava neanche male… e, nonostante i “Guitar Pack tutto compreso” siano una delle tante cose che non amo particolarmente, alla fine il marchio sulla paletta mi ha convinto a dare un’occhiata più a fondo. Sarà che la mia prima chitarra seria è stata proprio una Aria…

Piccola parentesi: Shiro Arai e i suoi eredi fabbricano chitarre dal 1956, anche se il marchio Aria è nato ufficialmente solo nel 1958 per esigenze di mercato estero. Sono stati, e sono tutt’ora, tra i principali importatori – prima – e produttori – successivamente – di chitarre in Giappone. Non esattamente gli ultimi arrivati, insomma. Quindi portiamoci a casa il Kit della Aria (no, non l’ho comprato, anche se…) e proviamocela con calma.


Plettri, tracolla, custodia, accordatore da paletta, brugola per il truss, corso di chitarra su CD… non manca niente. Tutto di qualità dignitosa, nulla che faccia gridare al miracolo. Ma andiamo al sodo e vediamo com’è questa Aria AGPN-003N. Tavola in abete, fasce e fondo in tiglio, tutto rigorosamente laminato, ma tutto di buona qualità ed esteticamente molto gradevoli. E se il tiglio già mi ha fatto alzare un sopraciglio, al manico in Catalpa ho fatto una smorfia… non ne avevo mai sentito parlare. Quindi, Google alla mano, ho scoperto che si tratta di: “un genere di piante bignoniacee, con una decina di specie della Cina, Giappone e America. Una di queste (Catalpa bignonioides, detta in inglese catawba tree), dell’America Settentrionale, è diffusa come albero da ombra, caratteristico per le foglie ampie, cordate, i fiori bianchi, profumati, disposti in grandi pannocchie, e per il frutto capsulare pendente, simile a un sigaro, molto lungo (fino a 30 cm); il decotto o lo sciroppo della radice è usato come broncodilatatore e sedativo [treccani.it]. Occasionalmente utilizzata come legno di risonanza per le chitarre [wikipedia].” Be’, allora possiamo stare tranquilli: ci sono anche un paio di idee per eventuali utilizzi alternativi.

Scherzi a parte, però, la chitarra è ben realizzata. Meglio l’esterno, che è impeccabile e molto gradevole con la bella rosetta alla buca in simil-madreperla – semplice, essenziale ma d’effetto – e il binding a 3 righe BWB ben posato. Un po’ meno l’interno, in cui non si può fare a meno di notare un certo eccesso di colla negli incastri. Ponte e tastiera sono in palissandro, molto chiaro, idem l’impiallaciatura della paletta che riporta in materiale madreperlato il logo dell’azienda. Le meccaniche, pressofuse in materiale cromato, svolgono il loro compito a dovere. Nel complesso, comunque, una bella chitarra, che sembra ‘vera’, realizzata in maniera degna, molto meglio dei ‘giocattolini’ che si trovano di solito in questi casi.

Ma è la prova pratica la cosa più sorprendente. Perché suona e anche parecchio bene. Oltre a essere bialnciata nei pesi e perfettamente intonata (e a questi prezzi non è poco). Ben definita tutta la gamma, senza sbialnciamenti di sorta. Quindi niente booming sui bassi o cantini alla cartavetra. Una bella separazione delle note, che non impasta mai e fa venir voglia di buttare il plettro e usare le dita. Va sottolineato il set up praticamente perfetto dello strumento che, tra l’altro, monta un piccolo spessore sotto il ponte per permettere di abbassare ulteriormente l’action in maniera molto veloce e intuitiva. Malgrado la scala lunga, il manico è morbido e agevole, merito anche di una leggera ma non trascurabile angolazione dell’attacco dello stesso alla cassa.

Insomma: una chitarra all’iper? Ma anche sì, se di questo livello. Meglio spendere 100 Euro così e regalare un piccolo sogno a un futuro chitarrista, che in… metteteci quello che volete voi, cose inutili non ne mancano di sicuro in circolazione. Che poi, magari, ci ‘caschi’ anche qualche chitarrista non esattamente alle prime armi, non mi stupirebbe poi eccessivamente.



Scheda tecnica

Tipo: Chitarra acustica D

Costruzione: Cina

Prezzo: Euro 115

Top: Abete

Catene: Abete

Fasce e fondo: Tiglio

Manico: Catalpa

Tastiera: Palissandro

Ponte: Palissandro

Binding: BWB

Meccaniche: Cromate pressofuse

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