PAOLO GRASSI JUMBO E MINI JUMBO

 


Paolo Grassi, liutaio e musicista milanese,. Il rapporto qualità/prezzo dei suoi strumenti ha colpito nel segno e turbato più di qualche sonno. Soprattutto perché quasi tutti i suoi strumenti hanno fasce e fondo in palissandro brasiliano, che ormai è diventato il santo graal di ogni chitarrista acustico. La sua produzione è caratterizzata da una forma del corpo molto originale, incentrata prevalentemente sulla jumbo. In prova sono state messe a disposizione, appunto, una di ‘quelle grandi’, come le chiama lui, e un nuovo formato ideato quest’estate: una via di mezzo tra una mini jumbo e una 000, entrambe molto interessanti.


Jumbo Blue Series

Descrizione


La Jumbo secondo Grassi, come si diceva, è caratterizzata da una forma della cassa molto particolare, con rotondità accentuate ed eleganti. I legni utilizzati sono tutti, neanche da dire, masselli e di prima scelta. L’impatto estetico risulta nell’insieme molto accattivante, con un continuo richiamo del contrasto chiaro/scuro che si viene a creare tra l’abete Val di Fiemme della cassa e il Rio di fasce e fondo in ogni dettaglio dello strumento. Ogni particolare è estremamente curato, dal binding in abalone alla buca, al ponte in ebano, al triplo filetto azzurro sul binding in wengee sulla cassa. La paletta, con il rinforzo a diamante sulla giunzione sul retro del manico, è ricoperta in Palissandro brasiliano, le meccaniche 510 hanno le palettine in ebano, l’intarsio in abalone riporta il logo del costruttore oltre a un motivo ornamentale che si ripete sulla tastiera al V e al XII tasto. Il manico, in Mogano, con 20 tasti medium perfettamente posati, si congiunge alla cassa al XIV. L’angolo cassa/manico risulta molto accentuato, proprio a partire dall’attacco. Scelta costruttiva originale, che comunque garantisce un’ottima action su tutta la tastiera. E’ uno strumento in cui è evidente il tocco umano, che innalza a bandiera il lavoro manuale senza l’utilizzo di macchine di precisione. Se questo è un pregio o un difetto, dovrà essere l’acquirente finale a deciderlo. La prima cosa che colpisce, in particolare, è l’estrema leggerezza dello strumento che quindi, nonostante le dimensioni generose, si imbraccia facilmente e risulta ben bilanciato. L’intonazione è perfetta, su tutta la tastiera.


Come suona


Chitarra impressionante, e parecchio. Volume enorme, ottima definizione, proiezione perfetta. I bassi sono a dir poco imponenti, ma la gamma sonora è tutta ben presente ed enfatizzata, senza il caratteristico buco di frequenze sulle medie, che di solito caratterizza questo tipo di strumenti. Il manico è cicciotto, riempie bene la mano senza essere ingombrante. La regolazione dell’action è ottimale, qualcuno potrebbe obbiettare fin troppo bassa, ma non condiziona in alcun modo la resa dello strumento. Suono moderno, molto croccante, attacco veloce e sustain molto prossimo all’infinito. Si suona bene con il plettro, con bassi a cannone ideale per bluegrass o country, ottimo per accompagnare il canto magari in Carter Style. Ma risponde altrettanto bene con le dita, in accordatura alternativa o in qualunque altro contesto vi possa venire in mente. Una chitarra versatile, con una gran voce e un ottimo controllo della dinamica.


Mini Jumbo Blue Series

Descrizione


E veniamo alla sorellina minore. Condivide in larga parte le scelte costruttive della Jumbo, di cui è un’evidente derivazione. Stessi materiali, sempre selezionati al massimo livello e un paio di dettagli che la rendono, se possibile, ancora più pregiata. Il binding della cassa è in Palisssandro Rio, di una tonalità più chiara rispetto a quello utilizzato per fasce e fondo, la rosetta alla buca è realizzata con lo ‘Stradivari pattern’ a rombi. Sulla paletta l’impiallicciatura è giocata sulle due tonalità di Palissandro differenti con un effetto davvero intrigante. Sulla Mini Jumbo l’attaccatura del manico è al XII tasto, pur mantenendo la stessa scala e lo stesso tipo di angolatura. Questo implica, ovviamente, un accorciamento della tastiera che ha un tasto in meno, anche se onestamente su questo tipo di strumenti non saranno in molti a sentirne la mancanza. Il manico è leggermente più sottile rispetto a quello della ‘sorellona’ e le rotondità della cassa un po’ meno pronunciate. Ma leggerezza e bilanciamento sono ugualmente ottimali.


Come suona


Se la ricerca di Grassi, con questo progetto, era indirizzata ad uno strumento più votato al fingerstyle, l’obbiettivo è stato centrato in pieno. Anche se vicino alla Jumbo sembra un modellino in scala, la voce la sa far grossa. Più dolce, più equilibrata sicuramente, ma con egual volume e proiezione. La definizione dei bassi è buona, anche se non può competere con la massa d’aria messa in movimento da una cassa grande. In compenso le medie sono molto ben in evidenza, i cantini rotondi e squillanti. Anche in questo caso si fa apprezzare l’ottimo set up che rende semplice entrare in confidenza con lo strumento. Ideale per un fingerpicking tradizionale, in bass dumping rende quasi superfluo l’uso del thumbpick, con un ottimo equilibrio tra accompagnamento e melodia. Risponde bene anche con il plettro e in tecnica mista, dimostrando comunque una buona versatilità. In accordatura aperta sfodera tutto il suo appeal, con una voce calda e molto accattivante. Anche in questo caso l’attacco è molto pronto e il sustain molto prolungato.


Conclusioni

La Jumbo si fa forse preferire per maggiore versatilità e immediatezza, ma anche la Mini ha il suo bel perché… l’ideale sarebbe potersele permettere entrambe e risolvere il problema. Ancora una volta stiamo parlando di cifre abbastanza impegnative, ma il rapporto qualità/prezzo c’è tutto, soprattutto per l’utilizzo del Palissandro brasiliano, in entrambe i casi per fasce e fondo, che oltre al valore aggiunto ha un effetto estetico davvero superbo. Solo questo, di norma, basterebbe a far raddoppiare abbondantemente il prezzo a cui sono invece offerte queste due chitarre.

A breve sarà possibile vedere tutta la produzione di Paolo Grassi sul web, il suo sito internet è in corso di realizzazione e ormai, al momento di andare un stampa, dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.


Paolo Grassi JUMBO Blue Series

Tipo: chitarra acustica

Origine: Italia

Fasce e fondo: Palissandro brasiliano (Rio)

Top e catene: Abete Val di Fiemme master grade

Battipenna: no (disponibile a richiesta)

Binding: in wengee

Manico: Mogano kaia

Tastiera: Ebano madagascar

Ponte: Ebano macassar

Rosetta: Abalone 3/32

Cutaway: no (disponibile a richiesta + Euro 350)

Meccaniche: 510 con palettine ebano

Larghezza al capotasto: 44,5 mm

Scala: 648 mm

Tasti: 20 medium

Colore: natural

Note: con custodia rigida inclusa



Paolo Grassi MINI JUMBO Blue Series

Tipo: chitarra acustica

Origine: Italia

Fasce e fondo: Palissandro brasiliano Rio Master grade

Top e catene: Abete italiano Val di Fiemme master grade

Battipenna: no (disponibile a richiesta)

Binding: Palissandro brasiliano

Manico: Mogano Kaia

Tastiera: Ebano Macassar

Ponte: Ebano Macassar

Rosetta: abalone e rombi mop (pattern Stradivari)

Cutaway: no

Meccaniche: 510 con palettine ebano

Larghezza al capotasto: 44,5 mm

Scala: 648 mm

Tasti: 19

Colore: natural

Note: con custodia rigida inclusa


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