Nata non tantissimi anni fa come ‘specialista’ di amplificatori per basso di fascia alta - per altro una delle prime case costruttrici ad adottare i coni al neodimio per la gioia di molte schiene affaticate - la Markbass negli ultimi tempi ha sfruttato tutto il know-how acquisito per ampliare la sua offerta anche al mondo delle sei corde. Frank Gambale, Marco Sfogli, Eric Gale e Ciro Manna sono solo alcuni degli estimatori di questo marchio orgogliosamente tutto made in Italy (e non è poco). Il nuovo marchio Mark World racchiude ora tutti i vari rami dell’azienda di Chieti, che oltre a sistemi audio e ad ampli per chitarra elettrica ha gettato uno sguardo anche sul mondo dell’acustica, con due combo dalle caratteristiche molto interessanti.
Ma veniamo al piccolo AC801P ricevuto in prova. Perché piccolo è piccolo, niente da dire. Un ‘cubotto’ di 26 cm per ogni lato, un peso (piuma) di circa di 7 Kg. Rivestito in tolex marrone, con una robusta manigliona in pelle sulla parte superiore, lo chassis dell’amplificatore è realizzato in maniera impeccabile e comunica di primo acchito una sensazione di solidità, di affidabilità... di professionalità. L’ampli è a stato solido e monta un cono da 8”, ovviamente al neodimio, in grado di erogare una potenza di 60 Watt. I controlli sono posizionati nella parte superiore: pochi, essenziali, estremamente efficaci. Partendo da sinistra troviamo l’ingrezzo Aux per fonti sonore esterne (mini jack), l’Input dello strumento (jack standard) e due file di potenziometri: i tradizionali Bass, Mid e High sotto, un Master volume e il controllo della quantità di riverbero sopra. Una luce a led azzurra posizionata all’estrema destra segnala l’accensione del sistema. Ma il tasto di On/Off è posizionato sul retro dell’amplificatore, assieme all’uscita Line Out bilanciata, con connettore XLR e selettore del Ground Lift, uno switch che permette di escludere lo speaker interno, l’uscita per uno speaker esterno e l’attacco per le cuffie. E’ inoltre presente un selettore rotativo che permette di commutare l’alimentazione da 240 V a 120V. Dettagli, certo. Ma che comunicano immediatamante la lunga ‘pratica’ di palco di chi ha progettato il sistema. In particolare la selezione del Groud Lift e del voltaggio faranno la gioia di chi macina serate a tutto spiano, magari non solo nel nostro paese.
Alla prova pratica l’AC801P mantiene tutte le premesse del caso. La resa è impeccabile, estremamente trasparente e rispettosa delle sonorità dello strumento utilizzato. Messo alle ‘corde’ con sistemi ibridi magnetico/rilevatore a contatto o anche con i più semplici piezo economici, ha mantenuto una resa costante e di ottimo livello. E, malgrado le dimensioni contenute del cono, anche una chitarra baritona non ha mostrato nessun problema di sorta. Il che significa che una brutta chitarra continuerà a suonare male comunque, ma se abbiamo investito su uno strumento importante e ben amplificato saremo in grado di rendere giustizia al suono che cerchiamo. Il riverbero interno è ovviamente digitale, ma di ottima qualità, e si può utilizzare senza problemi. L’assenza di un controllo di Gain, forse, è l’unica cosa di cui si può sentire un po’ la mancanza, nel caso si utilizzino sistemi passivi senza passare da un pre esterno.
In conclusione, un ottimo amplificatore con un rapporto qualità/prezzo notevole. Non costa pochissimo, ma offre parecchio. La facilità di trasporto e la predisposizione ad adattarsi a qualsiasi situazione live possono renderlo un compagno di viaggio assolutamente necessario e imprescindibile.
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