Taylor contro tutti

 


Nel 2017, quando Gibson ha dichiarato fallimento mi sono procurato il MI SaleTrak Best Seller delle chitarre acustiche del 2017 in America, l'equivalente del nostro report annuale stilato da Disma sulla vendita degli strumenti musicali nel nostro paese, per cercare di capirci qualcosa... Quello stilato dalla MI SaleTrak Best Seller è un quadro della situazione molto approfondito e, francamente, ha riservato non poche sorprese. Davo per scontato che Martin e Gibson si spartissero il mercato in maniera più o meno equa, lasciando le briciole agli altri... In realtà è Taylor a dominare in USA: più del 50% delle chitarre vendute in America portano il loro marchio. Martin fa poco meno della metà di Taylor, Gibson un quinto. Per altro, Gibson non è nemmeno terza in classifica, superata anche da Yamaha con un fatturato quasi doppio.

Ancora più curioso confrontare il trend del mercato negli ultimi tre anni: solo Taylor e Gibson hanno registrato una crescita costante, mentre tutti gli altri hanno risentito in maniera significativa del momento contingente.

Nella classifica dei best seller del 2017 vince la Taylor 214ce DLX, seguita dalla GS Mini Koa e dalla 114ce. Per trovare la prima Martin bisogna scendere al nono posto, con l'immortale D-28. Eccetto quella, la top ten è tutta Taylor. La prima Gibson? La J-45 all'undicesimo posto, con la J-200 che fatica a stare tra le prime venti.

L'unico segmento in cui Martin e Gibson riescono a strappare il podio, rispettivamente con D-28. HD-28 e J-45, è quello tra i 2000 e i 3000 dollari. Per il resto, in tutta sincerità, 'non c'è trippa per gatti', per usare un'espressione tipicamente a stelle e strisce. Taylor vince, anzi, stravince in tutti i segmenti di mercato, cedendo il primo posto solo nella fascia 200 – 500 dollari, battuta dall'immarcescibile APX 500 di Yamaha.

Le considerazioni che si possono ricavare sono molte... ma il confronto diretto è impietoso e fornisce sentenze inappellabili. Viene da chiedersi se anche Martin non dovrebbe dare un'occhiata più approfondita a questi rapporti.

Il mercato è in crisi, come tutto il resto, ma Taylor continua a crescere. L'innovazione, la ricerca, la qualità è evidente che pagano. Per il resto 'tengono botta' solo delle icone, legate a un passato e a dei fasti che cominciano, inevitabilmente, a sbiadire.

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