The Nashville Tuning

 


Anche se, piuttosto che parlare di accordatura sarebbe più corretto dire Nashville Set. Pare se lo siano inventato qualche anno fa (parecchi) in uno studio di registrazione di... (indovina indovinello) per ovviare al problema della registrazione delle 12 corde. Perché nella maggior parte dei casi erano chitarre letteralmente insuonabili e quindi impossibili da registrare. Quindi hanno pensato di settare una chitarra per raddoppiare le ottave con cui risuonare e parti di chitarra a 6 corde per ottenere lo stesso effetto. All'atto pratico si sostituiscono le prime tre corde dello strumento in modo da poterle accordare un'ottava sopra. Proviamoci.


Quindi E A D vengono sostituite con diametri adeguati per ottenere questo 'effetto'. All'atto pratico è una coso piuttosto semplice: io non butto mai via le corde vecchie, per cui un E cantino, un B e un D li recupero facilmente. Poi una chitarra da adibire allo scopo si trova sempre, in casa ne abbiamo tutti una che per un motivo o per un altro viene suonata poco o nulla, magari proprio perché ha poca presenza sulla basse, io ho usato una Eko Mia dred di prima generazione, che è tutt'altro che priva di bassi ma ha un problema alla paletta, per cui ha gradito molto la riduzione dei carichi di tiraggio. All'atto pratico, dopo averci ragionato un po', ho fatto un po' di testa mia e invece di sostituire il Mi basso con il MI cantino, il La con il Si e il RE con un Sol come indicato dalle linee guida ho usato un Re come sesta corda, un Si come quinta e un Mi come quarta. Viene richiesta anche la sostituzione del Sol, ma è necessario avere a disposizione dei diametri da 0.8 o 0.9 che non avevo in casa per cui ho abbozzato. In questo modo si continua ad avere almeno la prima corda avvolta e l'impatto è meno destabilizzante....

Accordata in questo modo la chitarra ha bisogno di tempo per stabilizzarsi, diciamo una mezza giornata. E altrettanto è necessario al chitarrista per abituarsi alla nuovo sonorità e al manico non più così familiare. Ma non è un'impresa impossibile. Alla fine si ottiene uno strumento interessante, una via di mezzo tra una chitarra e un ukulele, che in registrazione o in un duo di chitarre può dare delle belle soddisfazioni. Soprattutto nel duo, non c'è più da impazzire a cercare rivolti assurdi per dare complessità al sound globale. Nel complesso penso valga la pena averne una in casa.

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