Intervista pubblicata su Folk Bulletin nel 2009
Cominciamo con una versione breve della tua storia musicale?
Ho iniziato a suonare da ragazzino, le prime esperienze nelle orchestrine di liscio. Ho continuato a suonare la chitarra elettrica per anni, in situazioni molto diverse. C’è stato il periodo blues, quello acid jazz, ed il periodo rock, il più intenso. Con la musica e gli stili tipici degli anni ‘80 e ‘90, suonando Van Halen, Satriani, Vai, Gilbert e compagnia. Un'ottantina di date all’anno tra cover band e progetti vari. Poi c’è stato l’incontro quasi casuale con l’acustica fingerstyle, attraverso i metodi di Morone. In seguito ho frequentato l’accademia musicale Lizard di Fontanetto Po’, di Mastrangelo, e vari seminari. Ho partecipato al concorso ‘New Sounds of Acoustic Music’ al Festival di Sarzana, dove sono stato selezionato grazie alla rivista Chitarre. Ho scoperto che la chitarra acustica poteva essere qualcosa di più che un semplice strumento: un modo nuovo di approccio alla musica e soprattutto alla vita, una strada nuova da percorrere in un momento di mia ricerca personale ed umana, un modo per guardarsi dentro e scoprirsi per quello che si è.
‘Amore e Psiche’ è il tuo primo disco come solista. Vuoi parlarci un po’ di come sono nati i brani e gli arrangiamenti che hai messo sul Cd?
E’ una raccolta di brani, originali ed arrangiamenti, scritti nell’arco degli ultimi tre anni. Quando scrivo un brano originale lo faccio perché nasce da un’esigenza precisa. Salvo rari casi, non è mai un’ispirazione musicale, piuttosto dal bisogno di fare chiarezza dentro, magari su un episodio od un momento particolare della mia vita. Anche gli arrangiamenti sono nati dal desiderio di ripercorrere i momenti, le ‘fasi’ che ho vissuto. Il tema principale è l’amore, vissuto e filtrato attraverso la mia sensibilità e le mie esperienze. Sono presenti nuove versioni di alcuni brani già pubblicati in altre raccolte, come ‘Summer Tales’, con la chitarra che dialoga con il pianoforte di Alberto Gallo, mentre nella nuova versione di ‘Amore e Psiche’ è presente la voce di Donata Guerci, un’artista che stimo moltissimo e con la quale vorrei in futuro tornare a collaborare.
Ci sono sonorità molto particolari nel disco, usi parecchie accordature alternative?
Ho usato chitarre diverse nel tentativo di dare ad ogni brano il colore che mi sembrava più giusto: una Martin 00028, una Lakewood M32 Custom, la Baritona che mi ha costruito Aldo Illotta, un dobro della Tanglewood. Utilizzo diverse accordature, non molte per la verità: standard, dropped D, DADGAD e FACFCF. Anche sulla Baritona, che solitamente è accordata una quarta sotto, in B, sono solito trasportarle. La sonorità più originale penso sia comunque quella della Baritona, strumento del quale mi sono letteralmente innamorato e che ha cambiato in parte il mio modo di suonare. In generale le accordature alternative mi stimolano a ricercare soluzioni melodiche differenti; cerco sempre di sviluppare e definire un’idea melodica e, contrariamente a quanto si è portati a fare utilizzando un’accordatura aperta, non lavoro mai su delle posizioni definite. L’uso del tapping e delle percussioni sulla chitarra in alcuni brani penso contribuisca a creare quelle situazioni sonore particolari, che poi fanno parte del mio modo di ‘sentire’ la musica e lo strumento. Il cd è stato registrato al Digital Lake Studio a Verbania; abbiamo registrato utilizzando vari microfoni Neumann, Akg e Audio Tecnica, adottando varie soluzioni, un lavoro che mi coinvolge molto e del quale mi piace avere il controllo.
Venendo dalla chitarra elettrica, cosa ti è rimasto nell’approccio all’acustica?
Tanto, anche se il passaggio è stato abbastanza traumatico. Molti mi dicono che ho le mani da elettrica ed hanno ragione. Pull-off, hammer-on, legati, tapping e tutte queste tecniche tipicamente da chitarra elettrica me le sono portate dietro: il mio suono acustico non è certo quello tipicamente americano, culturalmente sono abbastanza lontano da un certo cliché che identifica la chitarra fingerpicking con l’uso del plettro da pollice e certe sonorità tradizionali. La chitarra acustica offre molte possibilità espressive, che è bene studiare e conoscere, anche se penso sia giusto esprimere la propria personalità senza badare troppo alla tecnica; ancora oggi le mie più grandi influenze, i miei veri riferimenti musicali sono allo stesso modo Ed Gerhard e Michael Hedges quanto Jeff Beck e Jimmy Page.
Siamo entrambe appassionati frequentatori di fingerpicking.net, cosa rappresenta per te questo portale dedicato esclusivamente alla chitarra acustica?
Una grande opportunità di crescita, artistica, ma soprattutto umana. Senza Reno Brandoni e Giovanni Pelosi probabilmente non avrei avuto gli stimoli per proseguire lungo questa strada, persone vere, che mi hanno realmente aiutato. Tra l’altro il mio cd è uscito proprio per l’etichetta Fingerpicking.net.
Vogliamo spendere due parole anche sul progetto Wine & Guitar Clan, che ormai ti vede impegnato in prima persona da diversi anni?
Il Wine & Guitar Clan è un progetto di solidarietà nato grazie al chitarrista Gabriele Posenato e al violinista Paolo Adami. Oggi, dopo tanti sforzi, possiamo finalmente dire che è una vera e propria associazione, della quale faccio orgogliosamente parte. Abbiamo organizzato decine di concerti a sostegno di iniziative benefiche, partendo dal progetto Bacau,in Romania, un po’ in tutta Italia, grazie all’adesione di tanti amici. Sono stati anche prodotti due cd: '3 Guitars Clan' e 'Four Guitars Clan' e sta per uscirne un terzo. Li vendiamo ai concerti insieme alle bottiglie di vino per raccogliere i fondi che poi devolviamo C'è un sito, www.wineguitarclan.it dove si possono trovare tutte le informazioni che riguardano questa iniziativa. Unire la musica alla solidarietà per me è un grande privilegio.
Com’è la situazione in Italia per la chitarra acustica? E’ possibile vivere di sola musica?
In Italia stanno nascendo sempre più Festival e manifestazioni legati alla chitarra acustica: è un bel segnale, soprattutto dell’attenzione da parte di chi può in qualche modo contribuire a diffondere ed a far crescere la musica strumentale. I Festival sono un buon veicolo per arrivare anche alla gente, ma paradossalmente poi mancano le piccole strutture, i luoghi dove proporsi al di fuori di questi contesti ufficiali. Qualcosa si muove, ma nel nostro paese i costi, spesso proibitivi, della burocrazia non agevolano la diffusione della musica dal vivo, soprattutto nei piccoli locali. Tranne pochi casi, l'insegnamento rimane la fonte principale di guadagno di quasi tutti coloro che decidono di intraprendere la strada della professione. Ho parecchi allievi ed ultimamente sono aumentate le richieste per seminari in scuole e negozi specializzati ma, malgrado questo, alla musica affianco un altro lavoro che mi permette una maggiore tranquillità economica.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho in programma la partecipazione a varie manifestazioni, tra cui Acoustic Franciacorta, organizzata da Giorgio Cordini, ed il Galliate Master Guitar. Inoltre sarò presente a Sarzana presso lo stand degli amici di Fingerpicking.net. Continuerò a promuovere il mio cd ed il mio seminario su ‘Tapping e Percussioni’, per il quale ho pronto diverso materiale. Un lavoro che mi piacerebbe in qualche modo anche riuscire a pubblicare. Sto scrivendo dei nuovi brani con la Baritona a cui mi piacerebbe dedicare anche un intero disco. E non sarebbe male riuscire a trovare il tempo per rimettersi a studiare seriamente.
Commenti
Posta un commento